Diego Esposito
Diego Esposito (Teramo 1940) vive e lavora tra Milano e Venezia.
Cresciuto nello storico quartiere di San Bernardo, studia e si forma a Napoli dove frequenta assiduamente le sale degli affreschi pompeiani: “Là ho capito che tra l’arte antica e l’arte moderna esiste una contemporaneità”.
Dal 1968 al 1972 risiede negli Stati Uniti dove tiene la prima personale presso la Art Alliance a Philadelphia (1969). Nel 1972 torna in Italia, a Milano, e la sua arte mostra uno spiccato interesse per il colore, investito di valenze simboliche e alchemiche. Nel 1973 partecipa a “Italy Two. Art around ’70” curata da Alberto Boatto e Filiberto Menna a Philadelphia e, nei due anni successivi, tiene due personali alla Galleria dell’Ariete di Milano, espone alla Galleria La Bertesca di Genova e nel 1975 inaugura alla Galleria Toselli di Milano e alla Banco (Massimo Minini) di Brescia. Negli anni successivi viaggia nel Mediterraneo e in Medio Oriente approdando nel 1977 a Stromboli dove concepisce l’idea di “La casa impossibile”, esposta presso la Galleria Paola Betti di Milano. La medesima galleria ospiterà nel 1980 un’altra personale dell’artista dal titolo “Il volo dell’uccello notturno”: qui si stempera la vena concettuale che caratterizzava le ultime opere di Esposito e riemergono il colore, il disegno, il graffito, la fotografia e le tele piegate. La cultura mediterranea e i viaggi in Grecia e in Turchia ispirano anche le opere successive degli anni Ottanta in cui è presente la fonte luminosa artificiale di colore giallo cadmio. Nel 1981 partecipa a “Linee della ricerca artistica in Italia 1960/1980” a Roma ed espone alla Galleria Pero di Milano. Seguono le Stanze dell’aria, del fuoco, dell’acqua e della terra (1989-1990) a Villa Imbarcati a Pistoia e nel 1985 inizia a realizzare i Corpi neri-Oggetti invisibili, nati dall’accostamento tra il mosaico e il metallo. Nel 1986 inabissa la ceramica policroma Oggetto invisibile inclinato verso nord-ovest nello stretto del Bosforo, dopo averlo esposto per tre ore alla Leander’s Tower di Istanbul (Turchia), raggiungendo la totale invisibilità dell’opera d’arte; per contro nel 1987 riaffiora alla Punta della Dogana di Venezia l’ovoidale in mosaico Oro. Tiene personali al Castello Estense di Mesola nel 1991, alla Fondazione Mudima di Milano nel 1993, a Palazzo Fabroni a Pistoia a cura di Bruno Corà nel 1998. Nel 2000 è invitato a esporre alla University Art Gallery UCSD di San Diego (USA) e nel 2001 presenta la sua opera al Ludwigsburg Kunstverein di Ludwigsburg (Germania) e realizza un’opera permanente per il Centro Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Nel 2003 inaugura un’antologica alla Pinacoteca Civica e alla Villeroy & Boch di Teramo e partecipa alla “Haifa Second International Installation Triennale” ad Haifa (Israele). Nel 2004 è invitato come artist-in-residence a Kanazawa (Giappone) dal 21st Century Museum of Contemporary Art e Kanazawa Art University, dove realizza la scultura permanente Celato/Svelato. L’anno successivo è invitato dalla Galleria Ihn di Seoul (South Corea) per una mostra personale.
Nel 2006 partecipa alla mostra “La scultura italiana del XX secolo” alla Fondazione A. Pomodoro di Milano e alla “XII Biennale Internazionale di Scultura” di Carrara, nel 2008 alla mostra “Costanti del classico nell’arte del XX e XXI secolo” presso la Fondazione Puglisi Cosentino a Catania, nel 2009 presenta un’importante serie di acquarelli in una personale alla Galleria Giacomo Guidi di Roma e nel 2014 realizza una vasta decorazione murale presso la sala del rettorato dell’Università di Teramo. Da segnalare il ciclo di lavori Latitudine/Longitudine, al quale Esposito lavora dal 2001 al 2018 e che prevede la collocazione permanente di opere in musei d’arte contemporanea nei diversi continenti. Attualmente ne sono state realizzate nove: presso il Centro per l’arte contemporanea ‘Luigi Pecci’ a Prato (2001), nel Oriental Land Park a Shanghai in Cina (2007), nel parco del Museo Caraffa a Córdoba in Argentina (2010), nel Centro Cultural Ccori Wasi di Lima in Peru (2011), presso il Tempio di Muryokoin, Koyasan in Giappone (2015), presso l’Università di Marsiglia in Francia (2015), nel giardino della Fondazione Cini nell’Isola di San Giorgio a Venezia (2016), presso l’Università degli Studi di Teramo (2017) presso il National Park Zuratkul, Satka negli Urali Russi (2018).
Nel 2024 ha inizio la sua collaborazione con la Galleria Allegra Ravizza che nello stesso anno inaugura la sua personale “Il Luogo Invisibile” a cura di Marco Meneguzzo nella splendida sede di Villa Ca’Amata a Castelfranco Veneto.