IL LUOGO INVISIBILE

IL LUOGO INVISIBILE

Diego Esposito

Diego Esposito, Colore verso Suono, 1996, legno dipinto, 99 x 498 cm

11 maggio 2024, ore 17.00 – 21.00
Villa Ca’Amata – Via Ca’Amata 11, Riese Pio X (TV)

a cura di Marco Meneguzzo  

 

Galleria Allegra Ravizza è lieta di presentare “Il Luogo Invisibile” a cura di Marco Meneguzzo, la prima mostra personale del maestro Diego Esposito ospitata dalla galleria nella sede di Ca’Amata a Castelfranco Veneto (TV) che per l’occasione aprirà le sue porte al pubblico sabato 11 maggio dalle ore 17.00 alle 21.00. 

Ormai da decenni Diego Esposito lavora su pochi concetti essenziali che mettono in relazione l’azione e anche solo la presenza dell’essere umano col mondo e con l’universo. Essere nel mondo significa sentirsi parte delle relazioni incorporee che, come una rete invisibile, ci avvolgono in ogni luogo in cui ci troviamo. L’artista, come un veggente, percepisce questo flusso e si dà il compito di svelare l’infinita trama in cui siamo coinvolti il più delle volte senza che ne prendiamo coscienza. Per questo i concetti di “luogo” e di “relazione” sono fondamentali nella sua ricerca che, in maniera eccentrica rispetto alle connessioni consuete e stereotipate, mira a evidenziarne alcune, essendo l’essere umano finito rispetto all’infinito delle trame possibili. Questa azione svela così un mondo diverso, la cui interfaccia di solito non è visibile (perché magari è fisicamente lontana migliaia di chilometri), ma sappiamo che esiste, perché l’artista-viaggiatore ce lo garantisce: partendo da un “luogo” che per lui significa qualcosa, costruisce una relazione “fisica”, oltre che ideale, con un altro luogo altrettanto significativo, e l’opera ne è la testimonianza.

Così, anche in questa mostra negli spazi “illuministi” di Ca’ Amata si stabiliscono relazioni e triangolazioni nello spazio e nel tempo, attraverso l’esposizione di 17 importanti opere dell’artista, che ogni volta vengono rinnovate dal fatto di trovarsi in luoghi diversi, ma concettualmente sempre molto significativi, del mondo. 

L’interesse artistico di Esposito verso il mutamento e le dimensioni che da questo scaturiscono è cresciuto negli anni in parallelo all’ampliamento della coscienza individuale e trova tutta la sua armonia nella relazione con la dimora settecentesca con cui le opere creano un dialogo di senso imprescindibile.

 

Diego Esposito, Cielo orizzontale, 1988, colore su legno, 124 x 74 cm