CAPRICCI SU CARTA
The Bounty Killart | Marc Chagall | Francisco Goya | Pablo Picasso
OPENING
Mercoledì 11 dicembre, ore 17.00 – 20.00
Piazza Cioccaro 11, Lugano
12 dicembre – 31 gennaio 2025
Galleria Allegra Ravizza è lieta di presentare la mostra “Capricci su Carta”, una raccolta di incisioni ripercorrenti la storia dell’Europa e dell’arte degli ultimi secoli, che inaugurerà mercoledì 11 dicembre dalle ore 17 alle 20 nella sede luganese in Piazza Cioccaro 11 (II piano).
Il titolo della mostra si ispira all’accezione propriamente artistica del termine “capriccio”: nell’ambito delle arti infatti con questo termine si suole indicare un’opera che sia interamente frutto della fantasia dell’autore, che non esiste in natura o che diverge dalle norme compositive artistiche vigenti. Con questo termine, inoltre, Francisco Goya intitola un’intera serie di suoi lavori grafici.
In mostra saranno presentate una ventina di incisioni del collettivo torinese The Bounty Killart in dialogo con tre grandi artisti degli ultimi secoli: Francisco Goya (1746 – 1828) di cui sono presentate dieci incisioni tratte dalle serie de “Los Caprichos” (I Capricci) e “Los desastres de la guerra” (I Disastri di Guerra), Pablo Picasso (1881 – 1973) presente con quattro incisioni tratte da “Les Métamorphoses” e Marc Chagall (1887-1985) di cui sono esposte due incisioni appartenenti a “Fables”, illustrazioni delle favole morali di Jean de La Fontaine.
Analogamente a quanto svolgono nelle loro creazioni scultoree, le incisioni de The Bounty Killart si ispirano alle grafiche dei secoli passati, spaziando dal XV al XIX secolo, per poi essere rielaborate in chiave contemporanea e attraverso la visione degli artisti, personale ma sempre dalla leggibilità universale. Ogni stampa infatti si pone in chiaro e aperto dialogo con lo spettatore che, se in un primo momento ne apprezza l’estetica e la bellezza, in un secondo tempo non può che restare stregato e divertito dai numerosi, a volte impercettibili, riferimenti alla nostra modernità e quotidianità. Riprendendo l’intera storia dell’arte e la mitologia antica, il collettivo presenta una panoramica dell’umanità contemporanea, evidenziandone costumi, abitudini, pregi e difetti con estremo rispetto e al contempo forte ironia.
Con lo stesso intento nacquero, molti decenni prima, “I Capricci” di Francisco Goya, una serie di ottanta incisioni eseguite ad acquaforte e acquatinta durante gli anni novanta del XVIII secolo che descrivono, attraverso un acido tour-de-force visivo, la Spagna del XVIII secolo e l’umanità in genere. Le ottanta opere, infatti, furono eseguite con l’intento di mettere a nudo con immagini lucide, aspre e taglienti altrettante varietà di vizi, bassezze, aberrazioni e superstizioni diffusi in Spagna, così da denunciarne la brutalità e promuoverne la sconfitta. Successive a questa è la serie “I Disastri della Guerra”, una raccolta di ottantatré incisioni eseguite dal 1810 al 1820 in cui Goya offre una visione critica e personale delle conseguenze della guerra peninsulare spagnola (1808-14), lontana dalle immagini propagandistiche prodotte dai suoi contemporanei. Qui l’artista condanna l’irrazionalità della guerra e la brutalità di entrambe le parti che inevitabilmente si traducono in sofferenza, dolore e morte. Così come il significato di questa serie di Goya trascende la presentazione visiva di un conflitto specifico e può essere considerato la prima critica alla guerra in generale, così anche le opere de The Bounty Killart vogliono affrontare e indagare temi universali senza alcuna specifica invettiva o azione politica.
Ogni creazione de The Bounty Killart è un viaggio, un lungo cammino immaginativo che inizia nei secoli passati e nella mitologia antica e, dettaglio dopo dettaglio, arriva al nostro quotidiano. Questo medesimo processo artistico-narrativo fu svolto quasi un secolo fa dal celebre artista spagnolo Pablo Picasso che nel libro da lui illustrato intitolato Les Métamorphoses, ispirato all’omonima opera di Ovidio, immagina il mondo visuale dello scrittore latino filtrato con l’occhio della sua contemporaneità in cui classicismo, ordine ed equilibrio si metamorfizzano in tensioni, schematizzazioni grafiche e incastri impossibili di corpi, resi con una grafica sottile e raffinata.
Onnivori consumatori di cultura, alla perenne ricerca di nuove storie, opere e aneddoti a cui ispirarsi, The Bounty Killart trae ispirazione da ogni ambito letterario e sfera culturale: dalla storia alla mitologia, dalla musica alle favole d’infanzia. Proprio a queste ultime appartengono le due incisioni di Marc Chagall presentate in mostra. Alla fine degli anni ’20, Ambroise Vollard – mercante, collezionista, editore e sostenitore degli artisti d’avanguardia tra cui Pablo Picasso- commissionò all’artista russo delle incisioni che accompagnassero le Fables di La Fontaine, ispirate a racconti e fiabe sia occidentali che orientali. Umoristici, sfumati e ironici, questi racconti erano originariamente destinati agli adulti, ma in seguito entrarono nel sistema educativo e divennero parte dell’apprendimento obbligatorio per gli scolari.
La varietà di immagini nelle illustrazioni per le Fables è sorprendente, così come la gamma di toni portata alla luce dalle linee incise con forza da Chagall.
Sebbene le sue creazioni siano tra le migliori illustrazioni delle favole morali di La Fontaine grazie alla loro incantevole poetica, l’artista russo fu considerato dai critici una scelta inappropriata per illustrare quest’opera relativamente “classica”. Quando a Vollard fu chiesto <<Perché Chagall?>>, la sua risposta fu breve e diretta: <<Semplicemente perché il suo stile mi sembra, in un certo senso, affine a quello di La Fontaine: allo stesso tempo solido e delicato, realistico e fantastico>>.
Questi due binomi, solido-delicato e realistico-fantastico, ben si confanno anche alle grafiche de The Bounty Killart che da un lato intrecciano le storie mitologiche e fantastiche con il realismo della nostra contemporaneità, dall’altro affrontano tematiche solide e rilevanti con delicatezza e ironica leggerezza.
Intervallandosi ai lavori dei grandi Maestri in un’alternanza armonica e composta, le incisioni del collettivo dialogano e coesistono con questi non solo grazie ai comuni intenti e alle medesime ispirazioni, ma anche per la coerenza estetica e tecnica che le caratterizza.
Costantemente legati e connessi alla storia dell’arte, i lavori grafici de The Bounty Killart potrebbero beffare l’occhio dello spettatore in quanto appaiono coevi e uniformi nell’aspetto alle antiche incisioni. Il collettivo infatti pone grande cura e attenzione nella tecnica incisoria e calcografica dei secoli passati al fine di riprodurne l’estetica antica. Partendo da una lavorazione digitale, ogni disegno viene poi trasferito su lastre di rame o zinco attraverso un’azione di morsura sul metallo esercitata nel passato da un acido detto aqua fortis, ora dal solfato di rame. Nelle rappresentazioni dunque, così come nella tecnica esecutiva, restano costanti il dialogo e il continuo rimando tra l’antico e la modernità.
La mostra resterà allestita fino al 31 gennaio 2025 e visitabile dal lunedì al venerdì su appuntamento (art@allegraravizza.com).
Sabato 14 dicembre la Galleria Allegra Ravizza resterà aperta al pubblico in occasione di Art Gallery Walk dalle ore 14.00 alle ore 17.00. Per prenotazioni e informazioni, cliccare qui.
Francisco Goya, Capricho No. 67: Aguarda que te unten/Attento che ti ungono, 1937, 12^Edizione